Mitrane
Alla reggia dintorno
Cauto, Arbate, disponi i tuoi più fidi;
DAssur veglia sullorme: render vane
Le sue trame sapremo.
Scena
seconda Semiramide e Mitrane, damigelle indietro
Semiramide
Ebben, Mitrane!
Lindegno Assur...
Mitrane
Fremendo
Il tuo comando intese. E nol vedrai
La reggia abbandonar.
Semiramide
Tremi. Io saprei...
Mitrane
Eccolo. (si ritira con le damigelle)
Semiramide
Io fremo.
Scena
terza Semiramide e Assur
Semiramide (severa)
Assur, i cenni miei
Fur sacri, irrevocabili...
Assur (marcato)
E sinora,
Regina, io li adorai.
Di me più fido non avesti... il sai.
Ed altra alle mie cure, alla mia fede
Sperai da Semiramide mercede,
E me ne lusingavi in que momenti.
Semiramide (con fremito)
Oh tu! Che mai ricordi! e non paventi?
Tu la vedesti pur... ludiste lombra
Irritata di Nino a noi dintorno
Forse adesso invisibile... e tu ardisci! (a mezza voce e con fiero rimprovero)
Tu, che al tuo re nel seno
Morte versasti?
Assur (amaramente) E chi apprestò il veleno?
Di morte il nappo a me chi porse?
Semiramide
Oh taci!
Perfido! Larti tue vili e fallaci
Me seduceano incauta. Me di Nino
Dal talamo, dal soglio
Già scacciata spingevi.
Assur
E a chi allor prometevi
Quel talamo, quel soglio?
Semiramide (fissan do Assur)
A me restava allora
Un figlio, dolce mia speranza ancora;
Egli perì.
Assur
Segli vivesse, il soglio
Non premeresti or forse più.
Semiramide
Felice
Al figlio mio del mondo
Limpero io cederei.
Ma quel figlio perdei! (fissandolo come sopra)
Misera! e forse
La stessa man che uccise il genitore...
Assur (deciso)
Ma tu regni.
Semiramide
E tu vivi? Oh quale orrore! (fiera e dignitosa)
Se la vita ancor tè cara
Va. tinvola a sguardi miei;
Io laspetto non saprei
Più soffrir dun traditor.
Assur (con fierezza, marcato)
Pensa al men, Regina, in pria
Chi mi spinse al tradimento,
Che dAssur potria un accento
Involarti soglio e onor.
Semiramide
Dèi tremarne: pria cadresti.
Assur
Solo forse non cadrei.
Semiramide
Meco è Arsace! degli Dei
Ei mi salva col favor.
Assur(affatto marcato)
Il favor, tu, degli Dei?
Scendi e trema nel tuo cor.
a2
Assur
Quella ricordati
Notte di morte;
Lombra terribile
Del tuo consorte,
Che minaccioso
In fra le tenebre,
Il tuo riposo
funesta ognor.
I tuoi spaventi,
I tuoi tormenti,
Le angoscie, i palpiti
Leggier supplizio
Sono al colpevole
Tuo ingrato cor.
Semiramide
Notte terribile!
Notte di morte!
Tre lustri corsero,
E del consorte
Lombra sdegnosa,
In fra le tenebre,
Lindegna sposa
Minaccia ognor!
I miei spaventi,
I miei tormenti,
Le angoscie, i palpiti,
A tuo suppizio
Gli Dei rivolgano,
Perfido cor.
Semiramide
Ma implacabile di Nino
Non è lombra, né il destino;
E da lor protetto Arsace;
Ei per me si placherà.
Assur
Quella vittima rammenta
Che di Nino lombra aspetta;
Alla giusta sua vendetta
Da me forse pria lavrà.
Semiramide
In Arsace adora intanto
Il tuo re...
Assur (fierissimo)
Ma Arsace! (Musica festevole nella reggia.)
Semiramide
Senti!
Questa gioia! Quei concenti!
Il trionfo si festeggia
Del mio sposo, del tuo re.
Assur
Ma funesto in ciel lampeggia
Forse un astro ancor per te.
a2
Semiramide
La forza primiera
Ripiglia il mio core,
Regina e guerriera
Punirti saprò.
Listante saffretta
Felice, bramato!
Tu trema, spietato,
Cader ti vedrò.
Assur
La sorte più fiera
Già sfida il mio core,
Regina e guerriera
Temerti non so.
Si compia, saffretti
Lacerbo mio fato,
Ma pria vendicato
Almeno cadró.
Interno del Santuario.
Scena quarta Magi in adorazione. Oroe precede Arsace,
accompagnato da Magi che avanzano religiosamente
Coro
In questo augusto - Soggiorno arcano
Inaccessibile - Alluom profano,
Sacro alloracolo - Duninvisibile
Duna terribile - Divinità,
Oroe, poi Coro
Inoltra intrepido - Arsace il pié.
Lalma taccendano - Ardire e fé.
E la grandora - Giunta per te.
Sommesso adora - La volontà
Duninvisibile - Duna terribile
Ma a te propizia - Divinità.
Arsace
Ebben, compiasi omai, qualunque sia
La volontà del Ciel, la sorte mia;
Intrepido de Numi i cenni attendo.
Oroe
Lalma prepara a orrendo
Colpo inatteso.
Arsace
E che?
Oroe (con fremito)
Magi, recate
Quel serto, quellacciaro,
e quel foglio.
(Tre Magi recano uno il serto, laltro la spada,
laltro il foglio.)
Ti prostra. Il serto augusto
Io ti cingo di Nino.
Arsace
Come! Che fai? Ninia vive: vicino
A comparire, ed io,
Che servirlo giurai,
Lo tradirei così?
Oroe
Si squarci omai
Il tenebroso vel. Ninia tu sei.
(I Magi si prostrano.)
Arsace (colpito)
Io? Che dicesti? Oh Dei!
Oroe
Fradate ti salvò. Lestinto Arsace
Te ognun credè.
Arsace
Nino dunque?
Oroe
E tuo padre.
Arsace
Semiramide?
Oroe
Fremi. Ella à tua madre.
Lempia!
Arsace
E mia madre, e tu!... perdona e come
Empia chiamarla ardisci?
Oroe
Leggi ed inorridisci: (gli porge il foglio con gravità)
Gli empi conosci omai...
E il tuo dover.
Arsace
Ah tu gelar mi fai! (legge)
«Nino spirante al suo fedel Fradate:
Io muoio... avvelenato.
Salva da egual periglio
Ninia, il mio dolce figlio...
Chei mi vendichi un giorno.
Assur fu il traditore...
La mia perfida sposa...» Oh! qual orrore! (sabbandona fra le braccia dOroe)
In si barbara sciagura
Mi apri tu le braccia almeno;
Lascia chio ti versi in seno
Il mio pianto, il mio dolor.
A questanima smarrita
Porgi tu conforto, aita.
Di mie pene al crudo eccesso
Langue oppresso in petto il cor.
Oroe e Coro
Su, ti scuoti, rammenta chi sei.
Servi al Cielo; al tuo padre obbedisci,
Il suo acciaro tremendo brandisci;
Egli chiede a su figlio vendetta.
Egli tarma. Alla tomba taspetta.
Va taffretta a ferire, a punir.
Arsace
Sì, vendetta. Porgi omai: (prende la spada)
Sacro acciar del genitore,
Tu ridesti il mio valore;
Già di me maggior mi sento;
Sì, del ciel nel fier cimento
Il voler si compirà.
Oroe e Coro
Pera Assur.
Arsace
Sì, lempio cada.
Oroe e Coro
Semiramide...
Arsace
Ah! è mia madre.
Al mio pianto forse il padre
Perdonarle ancor vorrà.
a2
Oroe e Coro
Al gran cimento
Taffretta ardito,
E dalla tomba
Al soglio avito
Placato il padre
Ti guiderà.
Teco lAssiria
Respirerà.
Arsace
Si vendicato
Il genitore,
A lui svenato
Il traditore,
Pace questanima
Sperar potrà.
Ai dolci palpiti
Di gioia e amore
Felice il core
Ritornerà.
Appartamenti di Semiramide
Scena quinta Azema e Mitrane
Mitrane
Calmati, Principessa.
Azema
Cerchi invano
Confortarmi, o Mitrane.
Mitrane
Io ti compiango,
E sola tu non sei
La misera in tal dì.
Azema
Tutto perdei.
Lo sappia Semiramide. Tiranna!
Essa in Arsace, oh Dio! tutto minvola.
Era Arsace il mio ben, lidolo mio.
Scena
sesta Idreno e detti
Idreno
Arsace! Giusto ciel! Che intendo! ed io!
E tu, ingrata, e tu puoi
A lui serbar ancor gli affetti tuoi?
Sposo, il sai pure, Arsace
Or fia di Semiramide.
Azema
Ma stretto
Il nodo ancor non è.
Idreno
Ma la Regina
Sposa a me ti destina.
Azema
Obbedirò al suo cenno.
Idreno
E la tua mano?
Azema
La mano avrai, se la mia man tu brami.
Idreno
Io bramo e imploro sol, cara, che mami.
La speranza più soave
Già questalma lusingava,
E listante sappressava
Più felice pel mio cor.
Te mia sposa, a questo seno..
Coro
Vieni, Azema. - Vieni, Idreno.
Là nel tempio... - A pié dellara...
La Regina là si rende.
Là con lei vattende amor.
Idreno
Ah! sì, andiam... Ma tu sospiri?
Par che il pianto celi a stento!
(Ah ti frena in tal momento,
O geloso mio furor!)
Coro
Al più tenero contento
Sabbandoni il vostro cor.
Idreno
Sì, sperar voglio contento:
A chi tama cederai.
Mamerai, dividerai
Di questanima lardor
E con me delirerai
Nei trasporti dellamor.
Coro
Sì, lamor consoli omai
Di vostranime lardor. (partono)
Scena
settima Semiramide e Arsace
Semiramide
No, non ti lascio, invano
Cerchi fuggirmi, ingrato!
E perché? e in tal momento!
Arsace (confuso incerto)
Ah! tu non sai...
Semiramide
Con gioia io veda omai
Quel certo che ti cinse
Lispirato Pontefice. Ti mostra
Allesultante popolo. Ti miri
E frema Assur...
Arsace
Assur! Ah! lempio spiri,
Si lavi nel reo sangue
Il parricidio orrendo
E si vendichi Nino.
Semiramide
Oh ciel! Che intendo!
Nino!... Che parli tu?
Arsace
Nino! (vorrebbe parlare)
Ah non posso.
Semiramide
Quel tremendo prodigio,
Quellombra ancora il tuo pensier funesta?
Calmati, sposo mio...
Arsace
Taci, tarresta...
Fuggi. Non lodi?... Il ciel freme. Non vedi
Un Nume minaccioso
Che ci divide e ti respinge? Ah! vanne,
Salvati.
Semiramide
Quai trasporti! quali accenti!
Arsace
Non più, lasciami...
Semiramide
Chio
Ti lasci? ora! deh! Arsace... (prendendolo per la mano, arrestandolo con passione)
Arsace
Oh, padre mio! (cava il foglio, lo porta al cuore, alla bocca)
Semiramide
Che foglio è quel che bagni del tuo pianto?
Che fissi con orror?
Arsace
E orror navresti
Se tu sapessi mai!...
Semiramide
Da chi lavesti?
Arsace
Dai Numi.
Semiramide
Chi lo scrisse?
Arsace
Spirante il padre mio.
Semiramide
Porgilo.
Arsace
Trema.
Semiramide
Obbedisci: lo voglio.
Arsace (le porge il foglio)
Ebben, misera! leggi. Ah! sia quel foglio
Il sol castigo almen, pietosi Dei,
Che riserbate a lei.
Semiramide (lascia cadere il foglio)
Che penetrai!
Tu! Quale orror! (si copre colla mano la faccia)
Arsace
Tutto è palese omai. (Breve silenzio; Semiramide rinviene a se stessa, e con fermezza e affanno:)
Ebbene, a te, ferisci;
Compi il voler dun Dio,
Spegni nel sangue mio
Un esecrato amor.
La madre tua punisci,
Vendica il genitor.
Arsace
Tutto su me gli Dei
Sfoghino in pria lo sdegno;
Mai barbaro a tal segno
Sarà dun figlio il cor.
In odio al ciel tu sei
Ma sei mia madre ognor.
Semiramide
Modia, lo merto.
Arsace
Calmati.
Semiramide
Io già mabborro. Svenami,
Figlio di Nino!
Arsace
Misera!
Ah! tu mi strappi lanima.
Ti calma, per pietà.
Semiramide
Piangi? La tua bellanima
Ha ancor di me pietà. (guardandolo come implorando perdono)
(Arsace si getta fra le di lei braccia, esso la stringe con trasporto; restano
abbracciati.)
Semiramide e Arsace
Giorno dorrore! - E di contento!
Nelle tue braccia - In tal momento,
Scorda il mio core - Tutto il rigore
Di sua terribile - Fatalità.
E dolce al misero - Che oppresso geme,
Il duol dividere - Piangere insieme,
In cor sensibile - Trovar pietà.
Arsace
Madre, addio.
Semiramide
Tarresta. Oh Dio!
Senti... e dove?
Arsace
Al mio destino...
Alla tomba, al padre, a Nino...
Semiramide
Ei vuol sangue.
Arsace
E sangue avrà.
Semiramide
E qual sangue!
Arsace
Tu serena intanto il ciglio,
Calma, o madre, il tuo terror.
Or che il ciel ti rende il figlio
Dèi sperar nel suo favor.
Vo a implorar per te perdono,
A punire un traditor.
Semiramide
Ah! non so di qual periglio
Fier presagio agghiaccia il cor.
Or che a me rendesti il figlio
Ciel, lo salvi il tuo favor.
Ah! sperar non so perdono,
Troppo giusto è il suo furor.
Semiramide
Dal terribile cimento
A me riedi vincitor.
Arsace
Dal terribile cimento
Sì, mattendi vincitor. (partono)
Parte remota della reggia, attigua al Mausoleo di Nino
Scena ottava Assur
Assur
Il dì già cade. Ah! sia
Lultimo per Arsace.
Pera omai quellaudace.
Tutto il gran colpo affretta. In quella tomba
Ove Nino da me... da lei già spinto...
E se là... se quellombra... Vil terrore!
Io..
(Varie voci da opposti lati.)
Voci
Assur!...
Assur
Qual rumor!
Voci
Assur!
Assur
Quai voci!
Vari Satrapi (escendo)
Assur!
Scena
nona Satrapi da varie parti, e Assur
Assur
Eccomi. Ebbene! E che recate
Agitati così? che fu? Parlate.
Coro
Ah! la sorte ci tradì.
Più di vendetta omai speme non cè.
Non vè soglio più per te.
Assur
Più vendetta? più soglio? e perché?
Coro
Oroe dal tempio escì...
Al popolo, al guerrier
Da noi mossi a furor -si presentò-
Nino, il Ciel, parlare ei fe...
Quel vil popolo atterrì,
Il tuo nome desta orror.
SullAssiria al nuovo dì
Uno Scita regnerà.
Ah la sorte ci tradì.
Più vendetta omai non cè;
Non vè soglio più per te.
Assur (con energia)
Sì, vi sarà vendetta. Io vivo ancora.
Io solo basto. Per ignota via,
Di Nino nella tomba
Là si discende... Io solo
Lempio a svenar, a vendicarvi io volo.
Trema, Arsace... Ah! che miro?
(savvia alla tomba... sarresta ad un tratto, come colpito da
un oggetto terribile... da visione spaventevole)
Su quella soglia! e che! folle! deliro? (savanza, e con raccapriccio)
Qual mano! man di ferro mi respinge?
E chi? Desso! Oh quai sguardi! un brando stringe,
Savventa a me. Fuggiamo. Ah! chei marresta.
Lasciami. Il crin mafferra.
Dun pié sfonda la terra...
Labisso ei me laddita.
Ei mi spinge. Ah no! Ciel! né possio
Da lui fuggir?... Come salvarmi! Oh Dio!
Deh! ti ferma, ti placa, perdona.
Togli a me quel terribile aspetto.
Quellacciaro già sento nel petto.
Quellabisso mi colma dorror.
Alla pace dellombre ritorna,
Ah! pietà delloppresso mio cor.
Coro (sottovoce, osservandolo)
E che avvenne! a chi parla! ei delira,
Geme, smania, affannoso sospira.
Che mai turba, atterrisce quel cor?
Ah! signore... Assur!
Assur (a poco a poco girando lo sguardo)
Ma come? e voi? (rianimandosi)
Là finor... sparì!... respiro,
Fu deliro!... un sogno!... ed io!
Io dunombra! Oh mio rossor!
Se un istante delirai,
Se a voi debol vi sembrai,
Dun avverso Dio fu incanto,
Ma atterrirmi invan tentò.
Quei Numi furenti - Quellombre frementi,
Lorror delle tombe - Vo ardito a sfidar.
De Numi, del fato - Dellombre di morte
Questanima forte - Saprà trionfar.
Coro
De Numi, del fato, - dellombre, di morte,
Unanima forte - saprà trionfar.
(Assur entra ardito. Il coro si disperde.)
Scena
decima Mitrane, Arbate con guardie
Mitrane
Oh nero eccesso! In suo furor insano
Violar osa il traditor laugusta
Santità delle tombe! Circondate
Voi questi luoghi! Là rimanti, Arbate,
Pronto a piombar su quei ribelli. Io volo
A prevenir la Regina. Ah! questa
Notte dorror a lei no sia funesta! (Arbate e le guardie si ritirano. Mitrane
dallaltra parte.)
Interno sotterraneo del mausoleo di Nino. Lurna che contiene
le ceneri di Nino è nel mezzo.
Scena undicesima I Magi discendono; alcuni sono armati
di pugnali; avanzano declamando il seguente:
Coro
Un traditor -Con empio ardir,
Minaccia penetrar, a reo disegno
Fra questi sacri orror. -Morte allindegno.
Lontan rumor, -Dubbi aggirar
Sode dincerto pié. -Chi mai sarà?
Ah forse il giovin re!
Se fosse il traditor!
In tanta oscurità! - O Dio vendicator,
Scoprila al mio furor - Lempio si svenerà.
Cadrà. Morrà.
(Si disperdono e scondono fra le volte;; poi Oroe con Arsace.)
Arsace
Qual densa notte! -ove scendiamo! e quale
Invincibil terror il cor massale.
Un raccapriccio. Un tremito. Un orrendo
Presagio che magghiaccia. Io non saprei
Perché, ma piango.
Oroe
Al grande istante or sei.
Snuda quel ferro... Ardire!
Non pensar che a ferire.
Arsace
Ma chi ferir deggio!
La vittima dovè?
Oroe
La guida un Dio. (si ritira)
Arsace
Tremendo arcano! Ah il solo Assur! Oh padre
Sì, a pié della tua tomba,
A te lo immolerò. (va aggirandosi, e si perde di vista)
(Assur si presenta da parte oposta.)
Assur
Fra questi orrori,
Furie che magitate,
Reggete i passi miei, lacciar guidate.
Orgoglioso rival, a mie vendette
Tabbandona la sorte.
Qui troverai la morte
E la tomba. (va sperdendosi fra le volte)
(Semiramide dal fondo.)
Semiramide
Già il perfido discese;
Fra queste opache tenebre celato
Attende la sua vittima; ma armato
E il braccio duna madre. Oh tu, che sposo
Io più nomar non oso, accogli intanto
Dun cor pentito e desolato il pianto.
Al mio pregar tarrendi;
Il figlio tuo difendi.
Perdonami una volta,
Abbi di mi pietà... (resta sospirosa a piè della tomba di Nino)
Arsace
(ritornando da opposta parte)
Dei! qual sospiro!
Padre, sei tu?
Assur (ritornando)
Dove maggiro?
Semiramide
Oh! cielo!
Assur
Chi geme? Ah! forse...
Arsace
Oh madre!
Semiramide
Io tremo!
Assur
Io gelo.
Semiramide, Arsace e Assur
Lusato ardir, - Il mio valore dovè?
Dovè il mio cor? - Ah! il sento languir
In tanto orror. - Che mai sarà di me?
Che far dovrò? - Misera(o), oh Dio, nol so! (Restano in analoghe attitudini di terrore e di affanno.)
Oroe (dietro la tomba con suono solenne)
Ninia, ferisce!
Assur (colpito)
Ninia!
Arsace (riconosce la voce)
Assur!
Semiramide (del pari)
Il figlio!
Assur (come sopra)
Arsace!
Ovè?..
(cercandosi fra loscurità)
Arsace
Pera!
Semiramide
Si salvi!
Arsace
Padre mio,
Ecco la tua vendetta.
(Mentre tenta ferire Assur, che lo cerca in altra parte, Semiramide gli
si presenta, ed egli la ferisce credendola Assur.)
Iniquo, mori...
Semiramide
(cadendo dietro la tomba di Nino)
Oh Dio!
Oroe
Magi... Guardi...
(compariscono in gruppi i Magi con fiaccole e le guardie.)
(segnando Assur che rimane sorpreso)
di Nino...
Luccisore arrestate.
Ninia in Arsace, e il vostro re mirate.
(Tutti si prostrano avanti Ninia.)
Assur (disarmato)
Egli Ninia! Oh destino!
Arsace (veggendosi avanti Assur)
Tu vivi? Ma chi dunque io là svenai?
E questo sangue?
Oroe
Il Cielo è pago omai.
Compiuta è la vendetta.
Vieni. Colui sia tratto alla sua sorte.
Assur
Più orrendo a me di morte
E il vederti mio re.
(nel mentre fa per partire fra le guardie, savvede di Semiramide estinta
dietro la tomba)
Ma... oh gioia! ancora
Di me più disperato
Posso lasciarti. (con feroce esultanza)
Là, superbo, mira:
Contempla lopra tua... Guarda chi spira.
Oroe (frapponendosi)
Ah! no...
Arsace
Lascia...
Assur (con forza e gioia)
E tua madre. (vien condotto dalle guardie)
Arsace (con raccapriccio ed angoscia)
Mia madre! ed io! che orror! ed io potei!
Ma voi, barbari Dei, voi che guidaste
La destra, i colpi! (con impeto)
Ah! dovè quellacciaro?
Rendilo al mio furore.
Odiosa, funesta,
E a me la vita omai...
(cerca ferirsi: è trattenuto da Oroe, fra le di cui braccia sabbandona
svenuto)
Oroe e Coro
Ferma... Tarresta.
Coro generale
Vieni, Arsace, al trionfo, alla reggia,
Del dolore alleccesso resisti;
Tu de Numi al volere servisti:
Lieta omai fia lAssiria con te.
Vieni, il popolo esulta, festeggia;
Vegga, adori il novello suo re. (La scena si rempie di satrapi, Grandi e popolo.
Quadro analogo.)