La pietra del paragone

Melodramma giocoso in due atti

Riassunto

1. ATTO

Il ricco, cinico e disincantato conte Asdrubale ama circondarsi di ospiti, e se questi si rivelano essere dei parassiti quali Macrobio e Pacuvio egli ne ride e si ripaga facendosene beffa. Però c'è un rovescio della medaglia: Asdrubale vorrebbe sposarsi, ma temendo di venire ingannato da una profittatrice non ha ancora saputo decidersi. Giocondo, Macrobio e Pacuvio sono rispettivamente innamorati di Clarice, Aspasia e Fulvia che invece vorrebbero sposare Asdrubale. Ma solo Clarice lo ama veramente, e solo Giocondo è un amico sincero.
Il conte per mettere alla prova le pretendenti (e soprattutto Clarice, da cui si sente attratto) finge di essere rovinato da un debito. Prima appare travestito da mercante turco, poi nuovamente nei propri panni, e osserva le reazioni degli ospiti: Giocondo e Clarice gli restano fedeli. Asdrubale quindi fa finta di trovare le ricevuta che lo libera dai debiti: Clarice sembra avelo convinto, mentre gli ospiti scornati promettono di vendicarsi.

2. ATTO

Alla fine del primo atto la vicenda sembrava conclusa. Invece il conte ancora una volta non si è voluto decidere, e la situazione precipita. Macrobio e Pacuvio hanno promesso ad Aspasia e Fulvia di sfidare a duello Asdrubale e Giocondo per vendicare l'offesa, ma cercano di cavarsela con qualche imbroglio. Il conte ha sorpreso un colloquio fra Clarice e Giocondo, e teme nuovamente di essere ingannato.
In un'atmosfera ormai avvelenata da duelli, accuse e calunnie, Clarice decide di forzare gli eventi fingendo il ritorno del fratello gemello creduto morto. Appare travestita da ufficiale, e annuncia al conte che partirà insieme alla sorella, che egli ha fatto troppo soffrire. Asdrubale, disperato, minaccia di uccidersi se il capitano non acconsentirà al matrimonio. A questo punto Clarice si rivela e l'intreccio si conclude con tre matrimoni. Il coro finale ammonisce: la pietra di paragone (minerale utilizzate per saggiare gli oggetti d'oro) va impiegata quando occorre, ma poi bisogna prendere una decisione!

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© DRG, 5 april 1997