Martino
E noi qui che facciam?
Parmenione
Noi partiremo.
Martino
Per Napoli?
Parmenione
Si sa.
Martino
Ma perché dire
di non volerci andar, perché con l'altro
uniti non ci siam?
Parmenione
Perché non voglio
far sapere ad ognuno i fatti miei.
Perché soffrir non posso,
d'andar con chi può farmi i conti addosso.
Martino
Sarà bene così.
Parmenione
Paghiamo il conto,
e poi si vada.
(va per aprire la valigia dove tiene il denaro)
Martino
A meraviglia.
Parmenione
Oh bella!
(si sforza inutilmente d'aprir la valigia)
Martino
Cos'è?
ParmenionePer tua indolenza
il forestiere
con la valigia sua cambiò la mia.
Martino
Credo che un mal per voi questo non sia.
Parmenione
Che dici?
Martino
Eh c'intendiam.
Parmenione
Presto, va'...
Martino
Dove?
Parmenione
Le mie carte... il denaro... il passaporto...
Corri...
Martino
Ma dove mai?
Parmenione
Corri a cercarlo.
Martino
Nel suo galoppo, al buio ove trovarlo?
Parmenione
Ma intanto?..
Martino
Intanto approfittar bisogna
del favor della sorte.
Parmenione
E vuoi?..
Martino
Lasciate
ch'ei sia l'indagator di tal scoperta.
Parmenione
Cosa fai?
Martino
Cosa faccio?
(spezza il lucchetto, strappa la catena ed apre la valigia)
Eccola aperta.
Parmenione
Oh che ribaldo!
Martino
Zitto: ecco una borsa.
Parmenione
Lascia star.
Martino
Quante gioie! Oh! oh! un ritratto.
Parmenione
Mostralo.
Martino
Che vi par?
Parmenione
Che bella cosa!
Martino
Che diavolo sarà?
Parmenione
Quest'è la sposa.
Martino
Buono! Qui c'è un grand'abito da gala.
Parmenione
Oh, che vaga e gentil fisionomia!
Martino
Che fina biancheria!
Parmenione
M'incanta.
Martino
Un passaporto.
Parmenione
Un passaporto.
(lo prende)
Martino
Certo: e molte cambiali. Io ve l'ho detto,
che non vi pentirete.
Parmenione
Oh che bel colpo!
Più resister non posso.
Martino
Ebben?..
Parmenione
Si faccia.
Martino
Come!
Parmenione
Riponi presto entro ogni cosa.
Martino
E volete?..
Parmenione
Per me voglio la sposa.
Che sorte, che accidente,
che sbaglio fortunato!
Amor mi vuol beato,
ed io ringrazio amor.
Martino, allegramente!
Andiamo a farci onor.
Martino
Ma come?..
Parmenione
Che scioccone!
Non sai capir?
Martino
Che cosa?
Parmenione
Osserva che boccone,
che pasta deliziosa
considera il mio cor.
Martino
Piuttosto d'un bastone
vi toccherà il favor.
Parmenione
Che bestia, che buffone,
che ignobile timor!
D'arrogarsi un nome finto
veramente il passo è ardito,
e può mettermi in procinto
di mangiare il pan pentito;
ma se l'oro all'altro io rendo,
se rinunzio a ogn'altro effetto,
l'interesse non offendo,
non pregiudico l'onor.
E poi questo bel visetto
fa scusabile ogni error.
Martino
Ebben Don Parmenione?..
Parmenione
Io sono il Conte Alberto.
Martino
Alberto voi?
Parmenione
Sì certo.
E' questo il passaporto,
che mi conduce in porto;
è questo il gran ricapito,
che ha sottoscritto amor.
Martino
Ma per pietà...
Parmenione
Finiscela:
Non odo i tuoi consigli,
non curo più perigli:
amore bricconcello,
m'ha colto nel cervello;
e questa cara immagine
mi pizzica, mi stuzzica,
in petto mi fa crescere
dall'allegrezza il cor.
(Martino ripone tutti gli effetti nella valigia e, portandola seco, segue
il padrone, che pieno d'entusiasmo lo ha preceduto.)