-
-
Sala
nella casa di Mill, semplicemente elegante, che communica a
vari appartamenti. Un tavolino con loccorrente per iscrivere,
sedie.
-
-
Scena
prima
Norton
dalla parte di mezzo. Clarina, che traversa la scena
-
Norton
Non cè il vecchio sussurrone:
resta meco un po, Clarina.
-
Clarina
Poco ancor la padroncina
a chiamare può tardar.
-
Norton
Ma fra tanto qui tra noi...
-
Clarina
Dimmi presto ciò che vuoi.
-
Norton
Quando Miss si farà sposa!
-
Clarina
E lontana ancor la cosa.
-
Norton
(con mistero)
Non sai tutto!
-
Clarina
(curiosa)
E tu che sai?
-
Norton
Nuove grandi!
-
Clarina
E cosè mai?
-
Norton
Sappi...
-
Clarina
Ebben!...
Ohimè! il padrone
già si sente a sussurrar.
Vieni presto a dirmi il resto,
devi tutto a me spiegar.
-
Norton
Viene il padrone
già si sente sussurrar.
Verrò presto a dirti il resto,
non mi posso or più spiegar.
-
-
Scena seconda
Mill
in veste da camera, berretto da notte, che porta con una mano un mappamondo
e nellaltra tiene una bussola, esaminandoli
-
Mill
Chi mai trova il dritto, il fondo
a cotesto mappamondo?
Chi minsegna il come, il quando
di piantar la calamita,
e la bussola adoprando,
chi minsegna a navigar?
(siede e legge un libro, poi confronta con la bussola e il mappamondo)
Cento gradi in latitudine...
Cento e venti in longitudine...
Dal Nord-Est al Sud-Ovvest.
Poi lelevazion del polo...
Qui la linea e le terziore...
Lequatore colle sfere -
DallAmerica in Europa
vuo ben bene calcolar.
(simpazienta calcolando, e salza)
Ah non combinasi la longitudine,
mi vado a perdere in latitudine,
il polo abbassasi, manca la linea,
la calamita perde il magnetice.
Oh, mi confondo col mappamondo,
e della bussola non so che far.
-
Norton
(escendo)
Ecco una letera per voi, signore.
-
Mill
Mi rompe il calcoli, gran seccatore!
-
Clarina
Serva umilissima, signor padrone.
-
Mill
Tu mi fai crescere la confusione.
-
Norton
Avrei da dirvi...
-
Clarina
Vorrei parlarvi.
-
Mill
(salza arrabbiato)
Deh, non mi state più a tormentar.
-
Clarina
e Norton
Ma riflettete... considerate
Saper dovete.... non valterate:
Miss... questa lettera dal nuovo mondo...
(Che uom collerico! che sha da far?)
Oh, non vi state ad inquietar.
-
Mill
Ma via tacete.... non mi seccate!
Minterrompete... se seguitate!
Questi... la lettera... il mappamondo...
Non ho più cerebro... vo ad impazzar.
Andate al diavolo... non vuo ascoltar.
-
Norton
Ma, signor, questa lettera
la portò un marinaro dun vascello
che vien dalle Colonie.
-
Mill
Ed io sto appunto
esaminando quanto è la distanza
dalle Colonie a noi; vediamo:
(prende la lettera e, riconoscendo il carattere, con allegria)
Ah! è sua, del mio corrispondente americano.
(lapre e legge)
-
Norton
(Qualche altra commission da uomo strano.
Se sapessi, Clarina!..)
-
Mill
(allegrissimo)
Come! come!
Egli stesso in persona!.. oh che fortuna!..
Presto... laffar è fatto.
-
Norton
(Quasi indovino)
-
Clarina
(E che? diventa matto?)
-
Mill
(come sopra)
Norton, lamico è qui: sbarca a momenti;
mi scrive dal vascello... egli in persona
vuol trattare il negozio,
veder la mercanzia.
-
Norton
Ma proprio...
-
Mill
Presto,
Clarina, va ad aprir lappartamento
che guarda sul giardin, tutto sia lesto.
Senti, di alla mia figlia che si metta
un abito da festa, va...
(Clarina parte. Mill chiama: un dopo laltro, i servi che
nomina compariscono e partono, ricevuto lordine.)
Isacchetto!
la mia carrozza bella... Salomone!
labito mio da visite... Lorenzo!
per uno o due di più. Cresci tre piatti.-
Bisogna farsi onore con un uomo
così particolar, grande, leale:
Norton, è ver?
-
Norton
(seccamente)
Sì, un vero originale.
-
Mill
E la lettera avuta laltro giorno!
Eh! che ingenuità! che sentimenti!
Che buona fede!- E un vero e raro tratto
della semplicità del secol doro,
che in questa età di ferro mi sorprende,
né più si trova.
-
Norton
E come la sintende.
-
Mill
Par che ne dubitate; ma sentite:
(cava una lettera)
Lho letta mille volte, e la ritrovo
sempre duno stil raro, affatto nuovo.
(legge)
«Signor et cætera. Ho risolto di formare
una compagnia matrimoniale: qui non cè
ditta che mi convenga, perciò sul primo
vascello che partirà per queste Colonie
speditemi una moglie delle seguenti forme e qualità.»
Ah! che intavolamento!
-
Norton
(ironico)
Sorprendente!.
-
Mill
E questo è ancora niente.
(segue a leggere)
«Qualunque sia la dote non serve.
Sia destrazione onesta; non passi i
trentanni; pasta dolce, colore omogeneo,
e senza minima macchia nella riputazione.
Item di temperamento sano e robusto,
per resistere ai colpi del mare e alla forza
del clima, perché non vorrei restarne senza,
appena acquistata, e ricorrere a nuova provista.-»
Ah! che esattezza! veh che precisione.
Ma il miglior capo è poi la conclusione.
(segue a leggere)
«Arrivandomi ben condizionata, come sopra,
colla presente lettera per marca, o con copia legalizzata,
a scanso dequivoco, io mimpegno di far onore
alla firma,
e sposare chi la presenterà, a due giorni data, od anco a vista,
come meglio, e salutandovi, addio. Io Slook del Canadà.»
(ripone la lettera in un libro chè sul tavolino)
-
Norton
E voi dunque pensate?
-
Mill
Di servirlo:
Anzi lho già servito, e appena arriva
gli faccio presentare la cambiale
dalla mia stessa figlia.
-
Norton
Da Miss Fannì?
-
Mill
Da lei: che meraviglia?
-
Norton
E se non le piacesse?
-
Mill
Deve piacerle, oh sì!
-
Norton
Ma, sella avesse!..
-
Mill
Cosa ha daver?
-
Norton
Ma...
-
Mill
Ma, voi mi seccate:
Sempre in contradizion!
-
Norton
Ma...
-
Mill
Basta, andate.
(Norton va per partire.)
-
Mill
E il nuovo computista?..
-
Norton
Non lho ancor stabilito.
-
Mill
Fate presto:
avrem molto daffar in questi giorni.
Ah, che non vedo lora
dabbracciare il mio caro americano!
Oh che raro consorte
tocca a mia figlia! oh che piacer! che sorte!
(via)
-
Norton
Povera Miss Fannì! Ma spero ancora
che il caro americano
avrà dEuropa fatto il viaggio in vano. (via)
-
-
Scena
terza
Fannì
ed Edoardo, presi a mano amorosamente
-
Edoardo
Tornami a dir che mami,
che sarai fida ognor.
Calma, mio bene, i palpiti
dun barbaro timor.
-
Fanni
Sarò qual più mi brami,
quale tamai finor.
Per te maccese lanima,
a te la serba amor.
-
Edoardo
E sarai mia!..
-
Fanni
Lo spero.
-
Edoardo
E allor felici!..
-
Fanni
Oh quanto!
-
Fanni
e Edoardo
Qual delizioso incanto
è un corrisposto ardor!
-
Edoardo
Ma se tuo padre!..
-
Fanni
Ah taci.
-
Edoardo
Se daltri?..
-
Fanni
Non fia mai.
-
Edoardo
Giura che mia sarai,
né tradirai lamor.
-
Fanni
Giuro che tua mi avrai,
né tradirò lamor.
-
Fanni
e Edoardo
Propizio accolga amore
il nostro giuramento:
e renda alfin contento
il tenero mio cor.
-
Edoardo
Sì, cara mia, speriam; fra pochi giorni
arriverà mio zio: tutto maspetto
dallamor suo per me.
-
Fanni
Ma questo uomo
choggi aspetta mio padre! Certi suoi
equivoci discorsi...
-
Edoardo
E quando noi
siamo daccordo!..
-
-
Scena
quarta
Norton
e detti
-
Norton
Avete voi veduto
il signor Mill?
-
Fanni
No, ancor: cosè avvenuto?
Perché così agitato?
-
Norton
Brutte nuove:
Però non vi smarrite.
Voi siete fatta sposa.
-
Fanni
Oh Dio!
-
Edoardo
Che dite?
-
Fanni
Ma come?
-
Edoardo
E chi è costui?
-
Norton
(cerca nel libro e trova la lettera che porge ad Edoardo)
Cè,
cè, - leggete
il contratto nuzial, e poi ridete.
(Leggono tutti due dando segni daffano e rabbia)
-
Fanni
Oh mio Edoardo!
-
Norton
Ah, che ne dite!
-
Edoardo
Io fremo:
ed in questa maniera?..
-
Norton
Alluso proprio di negozio, e come
se Miss fosse una balla
di mercanzia.
-
Edoardo
Ma questa volta falla
la sua speculazion.
-
Fanni
Non posso ancora
credere che mio padre arrivi a questo
segno a sagrificarmi.
-
-
-
Scena
quinta
Mill
di dentro, e detti
-
Mill
Presto, presto.
-
Fanni
Ah, chè lui! se ti vede!
-
Mill
(più vicino)
Pronti tutti.
-
Edoardo
Che far!
-
Fanni
Poveri noi!
-
Mill
(escendo)
Norton... Fannì... qua ognun...
(vede Edoardo e sospettoso, con impeto)
Chi siete voi?
Che fate, che volete, in questa casa?
A che fin? con qual vista?
-
Fanni
(confusa)
Egli!
-
Edoardo
(confuso)
Signore...
-
Norton
E il nuovo computista.
-
Mill
(guardandolo)
Troppo giovine... e poi troppo moderno.
-
Norton
Peggio pel suo carattere.
-
Edoardo
Son pronto
a uniformarmi agli usi vostri.
-
Mill
Bravo!
Ha una fisionomia che... non cè male:
Norton vistruirà.
-
Fanni
(Respiro.)
-
Mill
(prenderà la lettera dal libro, la piegherà, e cavandone
unaltra, la darà a Fannì)
Intanto tieni, mia figlia cara, tra momenti
arriverà persona forastiera,
gli farai buona ciera, e gli darai
queste lettere...
-
Fanni
E chi è?.. ma io... ma poi...
-
Mill
La tua fortuna è fatta... ah! la carrozza...
Egli è qua: vo a incontrarlo; servitori.
(Escono servi e agenti)
A basso... qua... su... fuori -
Ah, lo vedrete... Fannì, allegra!
(parte co servi allegrissimo)
-
Edoardo
(fremente)
Ah, sofrir non son...
-
Norton
Prudenza!
-
Fanni
Lascia operare a me.
-
Edoardo
Ma che farai?
-
Fanni
Fidati a un cor che tama, e lo vedrai.
-
-
Scena
sesta
Vari servitori, che precedono Slook, vestito a capricciosa caricatura,
ma grave; altri gli si inchinano; egli entra imbrogliato, difendendosi
dagli agenti e da Mill che cercano levargli il capello e il bastone,
e vogliono baciargli le mani, che ritira
-
Slook
Grazie... grazie... Caro amico! -
Troppo presto - Adagio, dico:
Quieti un po - Che complimenti!
Mimbrogliate, - Buone genti:
Non vo avanti... - Son confuso...
So ancor io dEuropa luso -
Flemma dunque, ed incomincio,
come so, a complimentar.
(si ritira alla porta, si rimette il capello in testa, e poi se lo
leverà inchinandosi con semplice caricatura)
-
Fanni,
Clarina, Edoardo e Norton
(Che figura! che maniere!
Mi fa ridere e arrabbiar!)
-
Mill
(Che innocenza! che maniere!
Mi fa ognor più innamorar.)
-
Slook
Prima il padron di casa
saluto, bacio e abbraccio.
Lo stesso cordialmente
colle signore io faccio...
(va per abbracciarle, e si ritirano)
Come? non susa forse
le donne qui abbracciare?
Ohimè! che usanza incommoda!
Che brutto conversar!
Benedetta sia la nostra
innocente libertà!
Sans façon tra noi si mostra
cuor aperto, amica faccia:
Sì si bacia, sì sabbraccia,
né soffende lonestà.
Benedetta sia la nostra
innocente libertà!
Donne belle, donne care,
più buonine per pietà.
Non mi fare ritornar
senza gusto in Canadà.
Sicché dunque istruitemi: non voglio
far cattive figure. A quel che vedo
in Europa vè in tutto affettazione.
-
Fanni
(Caro lamerican!)
-
Mill
Dite benone.
Viva pure la bella
semplicità dAmerica!
-
Slook
(segnando Fannì)
Chi è quella
piccante signorina?
-
Mill
Vi pare? - essa ha una lettera per voi
di raccomandazione.
-
Slook
La servirò con tutto il core.
-
Edoardo
(Io fremo.)
-
Fanni
(Chetati.)
-
Slook
E voi per me trovaste ancora
nessun capo a proposito!
-
Mill
Anzi spero
che appena voi la mostra visto avrete,
tosto conchiuderete.
-
Slook
Tanto meglio!
Un bravo negoziante
devesser spicciativo.
-
Mill
Ora spicciate
là quella signorina. Accompagnate,
Norton, il computista a suoi doveri.
(poi sorridendo a Slook)
Servitela, mi preme.
-
Slook
Volentieri.
-
Mill
(segnando alla destra)
E quello il vostro appartamento.
-
Slook
Grazie.
(Mill parte.)
-
Edoardo
(piano e presto)
(Oh Fannì! in quale stato mai son io!)
-
Norton
(ad Edoardo)
Andiam.
-
Edoardo
(stringendo forte la mano di Slook, e co denti stretti)
Signor americano, addio.
(parte con Norton)
-
-
Scena
settima
Slook
e Fannì
-
Slook
(dietro ad Edoardo)
Servo! - Proprio in Europa
usan de complimenti strani e nuovi.
-
Fanni
(Ecco il momento decisivo.)
-
Slook
Intanto
sbrighiam la signorina:
(si ferma a guardarla giovialmente)
Ha un certo che... così... proprio è bellina.
-
Fanni
(Io non vuo certo esser la prima.)
-
Slook
Tace!
Che sia decenza! - Cominciamo noi.
(se le accosta e riverisce)
Servo, gentile signorina!
-
Fanni
(con riverenza, si tira in là, a occhi bassi)
Serva!
-
Slook
Chi siete? Che volete?
-
Fanni
(gli dà le lettere)
Leggete, e lo saprete.
-
Slook
(legge e si compiace)
Concisa: brava!
-
Fanni
(Io sono inconvulsione.)
-
Slook
(dopo letto, con effusione)
Ma bravo, Sir Tobia! bravo benone!
(con galanteria) Mi fareste la grazia
davvicinarvi un po?
-
Fanni
Così sto bene.
-
Slook
Ma non io quanto basta: e quegli occhietti
sempre bassi?..
-
Fanni
Decenza.
-
Slook
(subito)
Volea dirlo...
Sicché dunque saprete
già quello che contengono
queste lettere?
-
Fanni
No!
-
Slook
No! (non ci scappa
un accento di più.) Dunque ascoltate,
cè qualche cosa anche per voi...
-
Fanni
Spicciate.
-
Slook
(legge)
«Signore Slook: vabbiamo proveduto la moglie
delletà, qualità, condizioni ricercate, con
tutti
gli attestati. Essa è lunica nostra figlia Fannì,
che vi esibirà la presente col confronto e
contrasegno della vostra: pagate a lei dunque
a vista, o due giorni data, comè di vostro
commodo, i debiti e obbligazioni che avete
incontrati. In fede. Tobia Mill.»
-
Fanni
(Che avvilimento!)
-
Slook
Ebben cosa ne dite?
-
Fanni
(Ah qui ci vuol coraggio)
E voi cosa pensate?
-
Slook
Far onore alla firma.
-
Fanni
(con forza)
Ah non lo fate;
ed anzi rinunziate
alla vostra cambiale.
-
Slook
Perché?
-
Fanni
(con foco)
Perché non sono
io mercanzia per voi,
né vi può far onore.
-
Slook
Anzi, non vidi mai capo migliore.
Darei per sì bel fondo
quanto possiedo al mondo;
tutti impiegar vorrei
i capitali miei:
e un cento almen per cento
ne spero di piacer.
-
Fanni
Cecate un altro fondo;
ve ne son tanti al mondo!
Il mio non è per voi,
fallir potreste poi:
in libertà lasciatemi,
ven priego per piacer.
-
Slook
Ma, perché ciò, spiegatevi.
-
Fanni
Vorrei spiegarmi... ma!
-
Slook
Vi spiace il matrimonio?
-
Fanni
Mi piacerebbe... ma!
-
Slook
Son io forse un demonio?
-
Fanni
Non dico questo... ma!
-
Slook
(con impeto)
Per carità, signora,
lasciamo questi ma.
-
Fanni
Voi non paete ancora
cosa vuol dir quel ma...
-
Slook
Sposatemi, e mi basta,
sarà quel che sarà.
-
Fanni
Se il mio pregar non basta,
so cosa ci vorrà.
-
-
Scena
ottava
Edoardo
entra con frenata ira e sempre con sarcasmo, e detti
-
Edoardo
(seguendo Fannì)
Quellamabile visino,
quellocchietto amorosetto,
quel complesso sì perfetto
e di grazie e di beltà,
(marcato)
lo creò per altri amore,
caro mio, per voi non fa:
(prendendolo per mano, e stringendolo fortemente)
Vi consiglio, ma di core,
ritornare in Canadà.
-
Slook
Ma, signor, che centra lei,
dica un po, ne fatti miei?
-
Fanni
Ei lo fa per compassione
delle amiche sue persone.
-
Edoardo
Perché molto minteressa
e per voi, per me e per essa.
-
Slook
(alterato)
Ma questè una mercanzia
di mia nuova proprietà.
Vado a dirlo a Sir Tobia,
e ragion mi renderà.
-
Edoardo
(fiero)
Guai a voi se gli parlate!
-
Fanni
Con prudenza, e simulate.
-
Slook
Ma questè sovverchieria.
-
Edoardo
E una gran premura mia.
-
Slook
Voi chi siete?..
-
Edoardo
Lo saprete.
-
Slook
(a Fannì)
Dite voi...
-
Fanni
Già inteso avete.
-
Slook
La cambiale parla chiaro.
-
Edoardo
Rinunziarla, amico caro.
-
Slook
(con foco)
Rinunziar! Son Slook... e poi...
-
Edoardo
(fiero)
Non parlate: guai a voi!
-
Slook
(turbato)
Minacciate?
-
Fanni
e Edoardo
Sì: tremate.
-
Slook
Ma perché? - Ma che sarà?
-
Fanni
(prestissimo)
Non mi piacete, non posso amarvi,
pronta mi avrete a tormentarvi;
e questa mano, che pretendete,
appena a stringere arriverete,
saprà cavarvi quei brutti occhiacci
e un vero inferno vi schiuderà.
-
Edoardo
(fiero)
Se voi tardate ad imbarcarvi,
cè pronto alcuno a maltrattarvi.
Se la cambiale non rinunziate,
se a Sir Tobia cenno ne fate,
io saprò pungervi ben ben le vene,
vi mando in lettera al Canadà.
-
Slook
(spaventato, confuso, a Fannì)
Eh... non istate a riscaldarvi
(ad Edoardo) No, non andate a incomodarvi;
con sì bei termini voi mi obbligate.
State sicuro... non dubitate...
Cavarmi gli occhi! misericordia!..
Oh, che demoni son questi qua! (Partono.)
-
-
Scena
nona
Norton
e Clarina
-
Norton
Non si farà, non si farà, sta certa,
questo bel matrimonio.
-
Clarina
E Sir Tobia
ordina intanto i preparativi,
colla speranza che lamericano
accetti Mis Fannì.
-
Norton
Lo spera invano.
Son tanti li fili
tesi al povero diavolo, son tali
i timori, i sospetti a quali è in preda,
che disperato il povero selvaggio
del Canadà tornerà a fare il viaggio.
-
Clarina
Ma si può dar pazzia
peggior di quella del signor Tobia!
-
Norton
Lamericano è semplice, ha creduto
che le spose in Europa
siene manifatture da negozio:
e in parte non singanna...
-
Clarina
Io vado intanto
presso Miss; tu sta attento dal tuo canto;
io sono interessata
per questi innamorati: poveretti!
Dopo tanto soffrir, e tanti stenti
alla fin li vorrei veder contenti.
Anchio son giovane,
anchio lo provo:
spesso al medesimo
caso mi trovo,
e so per pratica
che cosa è amor.
Allor che sama
di vero affetto,
sempre si brama
il caro oggetto,
ei sol può renderci
contento il cor.
(parte)
-
-
Scena
decima
Norton,
poi Slook
-
Norton
Eccolo, appunto: pare pensieroso.
-
Slook
(escendo)
Ehi, di grazia, signore,
bramerei di parlar a Sir Tobia.
-
Norton
Io credo chora in casa egli non sia.
Ma di grazia, scusate,
avete già concluso, conoscete
voi bene il capital che acquisterete?
-
Slook
Credo già di conoscerlo.
-
Norton
(marcato)
Siate cauto.
-
Slook
Perché?
-
Norton
(come sopra)
Potrebbe darsi
che fosse ippotecato.
-
Slook
(sorpreso)
Ippotecato!
-
Norton
Ma in parola donore,
non ne fate alcun moto; addio signore.
(parte)
-
-
Scena
undicesima
Slook,
poi Mill
-
Slook
Ippotecato! - Diavolo! - Madama
colla decenza e i ma,
che vuol cavarmi glocchi. - Il dolce amico
che mi prega, e vuol pungermi le vene!..
Oh in qual razza di mondo son mai giunto!
-
Mill
Dové?
-
Slook
(Or questaltro! viene in un bel punto!)
-
Mill
Caro amico! lasciate chio vi abbracci:
Abbiamo buone nuove?
-
Slook
Buonissime.
-
Mill
(ad ogni risposta di Slook, Mill lo abbraccia e bacia)
Oh che gusto! - Sicché dunque
laffar!
-
Slook
Va a meraviglia.
-
Mill
Che piacer! - E mi figlia?
-
Slook
Bella assai.
-
Mill
Letà?..
-
Slook
Giusta.
-
Mill
Le maniere?
-
Slook
Obbliganti.
-
Mill
Oh che consolazione!
-
Slook
(Bacia, bacia.)
-
Mill
E le proporzioni?
-
Slook
Fatte apposta.
-
Mill
Temperamento?
-
Slook
Quello che ci vuole.
-
Mill
Dunque ella è vostra sposa:
tutto confronta agli ordini del foglio.
-
Slook
(seccamente)
Cè una difficoltà.
-
Mill
Che?
-
Slook
Non la voglio.
-
Mill
(colpito)
Oh!
-
Slook
Ma!..
-
Mill
Diavolo! - dunque non vi piace?
-
Slook
Anzi molto.
-
Mill
E perché non la sposate?
-
Slook
Se fossi pazzo! (Mi son cari gli occhi:
Madamina decenza me li cava.)
-
Mill
(Le piace e non la vuole! - cospettone!)
Ma almeno una ragione!..
-
Slook
Oh peggio! (il dolce amico
mi punge allor le vene.)
-
Mill
Io butto fuoco!
-
Slook
Butta pur.
-
Mill
Oh alle corte,
o sposarla, o parlar.
-
Slook
Né lun, né laltro.
-
Mill
Dunque?
-
Slook
Non vi scaldate:
flemma.
-
Mill
La sposerete?
-
Slook
La sposerei... ma!
-
Mill
(fremente)
Ma?
-
Slook
Flemma: quel ma
vuol dir che ci ho una gran difficoltà.
-
Mill
(con foco, e prestissimo)
Dite presto, dove sta
questa gran difficoltà?
-
Slook
(con placidezza)
Oh ci sta, ma non si sa,
e né meno si saprà.
-
Mill
(cresendo)
Ella ha tutti i requisiti,
e non trovo in lei mancanze.
-
Slook
(con più flemma)
Forse troppo, anzi abbondanze,
ma, cor mio, per me non fa.
-
Mill
(con tutta forza)
Mantenete la parola,
non si viene con inganni.
-
Slook
(come sopra)
Sono qua a pagarvi i danni,
e così si finirà.
-
Mill
(fremente)
Questo è un procedere
da americano.
Ma di ficcarmela,
si spera invano.
La figlia è in ordine,
la carta canta,
e il signor flemma
la sposerà.
-
Slook
Questo è un procedere
da uomo onesto:
vi pago il debito,
nè cerco il resto.
(Non sa che vogliono
cavarmi gli occhi.
Non me li cavano
per verità.)
-
(Pausa.)
-
Mill
(amaramente)
Signor americano!
-
Slook
(placido)
Signore europeo!
-
Mill
Voi dunque avete voglia di morire?
-
Slook
Grazie al cielo, non ho questa intenzione.
-
Mill
Vuo darvi una lezione
perché impariate ad esser di parola.
-
Slook
(Ohimè! che anche il papà...)
-
Mill
Spada o pistola!..
(in aria di millanteria; cava un guanto e lo getta a Slook, chè
immobile, né sa che significhi)
Ecco il guanto: vaspetto fra unora,
vi consiglio di far testamento.
Della rabbia non vedo, non sento...
Ah! eh! ih!.. sì, vi voglio ammazzar.
-
Slook
Grazie tante! (mimbarco fra unora,
o qui crepo; oggi pazzo divento.
Non si cavano: e fo giuramento,
che alla patria vuo intero tornar.)
-
-
Scena
dodicesima
Fannì,
Clarina, indi Edoardo
-
Clarina
Venite, sono andati.
-
Fanni
Comerano scaldati! Io per me credo
che il buon american navrà abbastanza.
-
Clarina
Anchio son persuasa
che senza sposa abbia a tornar a casa.
-
Edoardo
Oh mia Fannì!
-
Fanni
Caro Edoardo!
-
Edoardo
Ebbene,
vedesti più lamerican? pretende
ancora di sposarti?
-
Fanni
Io gli ho mostrata
tanta avversion, gli ho fatte
sì graziose minaccie!
-
Edoardo
Io lho pregato
con sì buona maniera a rinunziarti!
-
Clarina
Poveruomo, io lo credo ben pentito!
(via)
-
Edoardo
Ei prenderà sicuro altro partito.
-
Fanni
Oh sio divento tua!..
-
Edoardo
Speriamlo.
(Edoardo prende la mano di Fannì e la bacia con tutto trasporto.)
-
-
Scena
tredicesima
Slook
viene sulla porta, li vede, si ferma, sorride e, avanzando
-
Slook
Bravi!
-
Fanni
(si volge, lo vede, ritira la mano, fa un inchino, e accennando di
cavargli gli occhi)
Serva sua!..
(per partire)
-
Edoardo
(la stessa azione)
Servitore.
-
Slook
Servo anchio. Posso chiedere un favore?
-
Fanni
(grave)
Che voccor?
-
Edoardo
(burbero)
Che cercate?
-
Slook
Dite in prima:
ognun qui mi vuol morto. Son sicuro
un quarto dora dalle vostre mani?
-
Edoardo
Voi non siete già in mezzo a Americani.
-
Slook
(serio)
Lo so. Un americano
non avria minacciata in propria casa
a un ospite la vita.
-
Edoardo
(Che rimprovero è questo!)
-
Fanni
(Io son stordita.)
-
Slook
Ma lasciamo da parte
siffatte gentilezze. Madamina,
voi che senza saper qual colpa io mabbia,
mi faceste quel dolce complimento,
quale morte devessere la mia?
-
Fanni
Io non bramo la morte a chi che sia.
-
Slook
Ma poco fa... vi ricordate?..
-
Fanni
Allora
vi parlava unamante disperata.
-
Slook
E dunque ver che siete ippotecata?
-
Fanni
(abbassa gli occhi)
Ma!
-
Slook
E lacquirente?..
(Fannì gira gli occhi su Edoardo e sospira.)
Ora capisco bene
perché voleva pungermi le vene.
-
Edoardo
Ah trasportato dalla gelosia...
-
Slook
E che bestia è costei? ma andiamo avanti:
E perché presentarmi la cambiale?
-
Fanni
Sforzata da mio padre...
-
Slook
Povera Miss! Ma che paese è questo?
Anche i padri che sforzano le figlie!
E il vostro sa che amate il dolce amico?
-
Fanni
Non ardimmo parlargliene finora.
-
Edoardo
La mia fortuna è troppo disuguale
al ricco stato suo.
-
Slook
Non cè altro male?
(pensa, passeggia, cava le due lettere, le esamina, sorride, guarda
Fannì ed Edoardo.)
-
Edoardo
Che mai pensa?
-
Fanni
Che fa?
-
Slook
(prendendoli per mano)
Ragazzi miei,
venite qua, sentite:
Io cercavo una moglie, calcolando
che mi fruttasse eredi; dopo quello
che in materia di donne ho visto e inteso,
me ne passò la voglia: nullostante,
Miss, voi mi siete cara,
quel giovine mi piace, e compatisco
in voi letà e lamore. Io sono ricco,
e vuo farvi felici: ecco, io vi cedo,
e giro la cambiale... il vostro nome?..
-
Edoardo
Edoardo Milfort.
(Slook va al tavolino e dietro la lettera scrive il giro.)
-
Slook
(scrivendo)
«E per me allordine S.P. del Sir Edoardo Milfort Slook.»
(gli da la lettera)
Per dritto Miss è vostra da tal punto;
distituirvi erede mio prometto;
ammazzatemi adesso: io vel permetto.
-
Edoardo
Ah signor!
-
Fanni
Uomo raro!..
-
Edoardo
La mia gioia! La mia riconoscenza...
-
Fanni
La sorpresa, il contento...
-
Slook
Basta, basta, tacete.
-
Fanni
Come tacer, come frenare i moti
dun cor riconoscente
che vi deve il piacer che in petto or sente?
Vorrei spiegarvi il giubilo
che fa brillarmi il core;
provo sì dolci palpiti!..
un così caro ardore!..
Oh dio! rapita lanima
esprimersi non sa.
Un soave e nuovo incanto
mi seduce in tal momento;
e lidea del mio contento
di piacer languir mi fa.
(poi con trasporto, crescendo)
Ah se amor voi conosceste,
ben comprender mi potreste!..
Se a provarlo arriverete
qual piacer ne sentirete!..
Quando sama, e che si brama!..
si sospira... si delira...
il pensiero... il cor... la mente...
vola... accendesi... si sente!..
E poi cè quel bel momento
che ci viene a consolar...
(e, rimettendosi)
Perdonatemi, signore,
mi fa amore delirar.-
Ah nel sen di chi sadora
non ci resta che bramar.
(parte con Edoardo)
-
-
Scena
quattordicesima
Slook
-
Slook
Eppur lo credanchio, che il far del bene
sia il contente maggiore
per chi si bel dover sente nel cuore.
(parte)
-
-
Scena
quindicesima
Mill
preceduto da un servo, che porta due pistole e due spade
-
-
Mill
Metti là tutto e parti. Senti: avverti
mia figlia che laspetto.
-
(Il servo
mette sul tavolino le pistole e le spade, poi parte, dopo lordine.)
-
Oh qui cè
sotto
un qualche grande imbroglio:
ed io scoprirlo e vendicar mi voglio.
Ma quel signor american!.. per bacco!
le piace, e poi non la vuol più! buffone!
Con quella flemma!.. con quei ma!.. è unazione!
Ma lha da far con me: son sì arrabbiato
che al primo colpo già lammazzo. Adagio:
e segli ammazza me? potrebbe
darsi un tal caso, brutto caso! e allora
che figura fo io? morto!.. oh vergogna!
Qui pensarci bisogna: - quasi quasi
mi pento. - Se valesse una bravata!..
Egli è piuttosto semplice... tentiamo:
e intanto il Rodomonte a far pensiamo.
(si assetta il cappello rivolto, si cinge la spada, acciglia gli occhi,
passeggia da spaccone)
Porterò così il cappello,
torcerò gli occhi e la faccia,
ed in aria di minaccia
camminando il guarderò.
Figuriam chabbia paura
della tuce mia figura;
cavo fuor la spada allora.
(Ed ei trema e si scolora.)
(finge tutta lazione e le parole dellavversario)
Fuor la spada! (ei non risponde.)
Riparate... (si confonde.)
Corpo di!.. (non valterate.)
Già vinfilzo... (no... aspettate.)
Non cè scampo... (aiuto! -) là!..
(Ahi! son morto.) e morto è già.
Lho passato a parte a parte...
Quanto sangue!.. oh il brutto morto!
Ti sta ben...
(Slook in beretto e lunga pippa, fumando, tenendone unaltra
sotto al braccio, lo vede, si ferma e ride; depone la pippa, prende una
pistola e va per dietro a Mill invasato dalla sua azione.)
-
Slook
(presentandogli la pistola)
Ma son risorto,
e a servirvi sono qua.
-
Mill
(sorpreso, intimorito, immobile)
Ah! -
-
Slook
In più nobile maniera
io vi vengo ad ammazzar.
-
Mill
Non si viene in tal maniera
le persone a soverchiar.
-
Slook
(Egli ha un poco di paura,
terminiamo il nostro affar.)
-
Mill
(Parmi quasi aver paura,
ma non voglio farmi star.)
-
Slook
Allarmi dunque!
-
Mill
(esitando)E voi
volete... propriamente...
morir!..
-
Slook
Decisamente...
Vi voglio soddisfar.
Io sono lo sfidato,
e scelsi larma: andiamo.
(prende laltra pippa)
-
Mill
(Ah tanto fa! ci siamo.)
(bravando)
Al campo!
-
Slook
(ridendo)
(Sì, a fumar.)
-
Mill
Vedrete i torti miei
comio so vendicar.
(Ma non vorrei tremar.)
-
Slook
Vedrete i torti miei
comio so vendicar.
(Va in fumo a terminar.)
-
(Sincamminano.
In questo: )
-
-
Scena sedicesima
-
Fannì,
Clarina e detti
-
Fanni
Quallira, oh ciel, vacende,
dove frementi andate!
Per amor mio restate,
frenate quellardor.
-
Mill
Lasciami. Vo a punirlo.
-
Clarina
Unitevi con noi.
-
Slook
Io vado a divertirlo.
-
Mill
Per causa tua...
-
Slook
Per voi...
-
Fanni
Almen per compassione...
-
Clarina
Calma, signor padrone.
-
Mill
Basta guardarla, e poi...
-
Slook
Lo so, chè un buon boccone:
ma!..
-
Mill
(arrabbiato)
Ancor dei ma!. Venite.
-
Slook
(ridendo)
Con flemma: andiam.
-
Fanni
Sentite:
vi plachi il mio dolor.
-
Mill
Quel ma mi desta glimpeti:
che provi il mio furor.
-
Fanni
e Clarina
Ah, moderate glimpeti,
calmate quel furor.
-
Slook
(ridendo)
Gli passeranno glimpeti,
si calmerà il furor.
(in questo: )
-
-
Scena
ultima
Edoardo,
Norton e detti
-
Edoardo
(a Mill)
Vi prego un momento, signore, a fermarvi,
io debbo parlarvi daltissimo affar.
-
Mill
Vo a battermi adesso, fra poco tornate.
-
Edoardo
Potresto morire, e pria che moriate,
a vista vi prego di farmi pagar.
(presentandogli la lettera)
-
Mill
Ma questa è insistenza...
-
Slook
Abbiate pazienza.
-
Mill
Ehi, Norton, quelluomo a vista spicciate.
-
Clarina
(Scabroso è il momento!)
-
Slook
(Vuol esser graziosa!)
-
Fanni
(Comincio a tremare.)
-
Norton
Signore, scusate,
in cassa tal fondo non posso trovar.
-
Mill
Ma diavolo! e come! che summa?..
-
Norton
(gli presenta la lettera dalla parte del giro)
Tenete.
-
Mill
Che vedo! che sento! questè un tradimento.
Sì: tutti a tradirmi uniti vi siete;
protesto quel giro: mi vuo vendicar.
-
Fanni
Ah padre!..
-
Mill
In ritiro.
-
Edoardo
Signore...
-
Mill
Sortite.
-
Norton
Ma almeno...
-
Mill
Tacete.
-
Clarina
Guardate...
-
Mill
Finite.
Tu, lei, voi, quel, laltra vuo ognun castigar.
-
Fanni,
Clarina, Edoardo e Norton
Vi prego calmarvi, voler perdonar.
-
(Slook depone
la pippa e, facen dosi avanti: )
-
Slook
Or che avete ben gridato,
e vi siete ben sfogato,
posso dirvi una parola,
mi volete un po ascoltar?
-
Mill
Cosa dirmi voi potrete?
-
Slook
Che voi solo il torto avete.
-
Mill
(con foco)
Torto io?
-
Slook
Flemma: sì, torto.
(lo prende per il braccio e con confidenza)
e da farvi vergognar:
Vostra figlia è un capitale
e sforzato e ippotecato...
Zitto: ho appena cominciato.
Io potevo protestarvi,
e alla borsa danneggiarvi:
ho scoperto un acquirente;
ed io senza perder niente,
ho girata la cambiale,
e ceduto il capitale,
che fruttare in capo a un anno
un nipote vi farà.
-
Mill
La mia figlia a un computista?
-
Slook
Siete ben di corta vista!
Sir Milfort nè innamorato;
Miss damarlo mha svelato;
minformai che è un uom donore,
cosa far contro lamore?
Taccio io, voi pur tacete,
e al mio erede concedete
quellamabile beltà.
-
Mill
(pensoso)
Uomo onesto! - vostro erede!
-
Slook
Ve ne faccio piena fede!
-
Fanni
Caro padre, se mamate!
-
Edoardo
Ah signor, me laccordate...
-
Clarina
Deh arrendetevi, signore...
-
Norton
Siate tanto di buoncuore!..
-
Slook
(gridando)
Ci vuol tanto a dire un sì?
-
Mill
(burbero)
Sì: sposatevi.
(li unisce)
-
Tutti
Oh! così!
-
Edoardo
Tu sei mia!
-
Fanni
Tu mio!
-
Fanni
ed Edoardo
Oh contento!
-
Slook
(con compiacenza)
Abbiam fatto un bel negozio
nella lor felicità.
-
Mill
Abbracciatemi: giudizio,
e il negozio bene andrà.
-
Fanni
ed Edoardo
Ah, lamarvi, cari oggetti,
bel piacer per noi sarà.
-
Tutti
Come consola il core
un fortunato amore!
Brillar fa una bellanima
laltrui felicità.