«Eduardo e Cristina» a Wildbad


!  !  !   Si avvicina la rinascita dell'ultima opera rossiniana ancora sconosciuta !   !  !  !

Negli ultimi anni la Rossini-Renaissance ha permesso la conoscenza pressochè integrale dell'opera di Gioachino Rossini per mezzo di edizioni delle partiture, rappresentazioni o registrazioni discografiche. Solo una delle 39 opere rossiniane attende ancora di essere riproposta al pubblico del nostro secolo. Si tratta del melodramma serio in due atti Eduardo e Cristina, creato nel 1819 a Venezia.

La Deutsche Rossini Gesellschaft e.V., in collaborazione con il festival musicale estivo ROSSINI in Wildbad, si è posta l'ambizioso obbiettivo di colmare questa lacuna ancor prima della fine del secolo, permettendo a pubblico e studiosi di conoscere un'opera che si può considerare tipica di molta produzione rossiniana. Infatti Rossini nella stesura di questo melodramma ha utilizzato ampiamente la tecnica dell'autoimprestito, ovvero ha inserito in un nuovo contesto drammatico accanto a musiche originali anche elementi ricavati da opere precedenti (in parte modificati, in parte semplicemente trasferiti). L'opera risultante conobbe a suo tempo un ottimo successo, e siamo certi che l'istinto drammaturgico di Rossini non macherà di produrre il proprio effetto anche sul pubblico odierno.

Per la preparazione del materiale musicale la Deutsche Rossini Gesellschaft ha potuto avvalersi della collaborazione del musicologo svedese Anders Wiklund, professore al conservatorio dell'università di Göteborg. Il prof. Wiklund è ben noto in qualità di autore delle edizioni critiche de La scala di seta di Rossini (per la Fondazione Rossini, Pesaro) e Maria Stuarda di Donizetti (edizioni Ricordi, Milano). Nel 1982 ha iniziato una collaborazione con la Vadstena-Musikakademie, prima come responsabile della ricerca e della revisione di spartiti e dal 1992 come direttore artistico, accumulando quindi un'ampia esperienza che lo rende la persona più indicata per portare in porto nel migliore dei modi il progetto dell'Eduardo.

Non si conosce una partitura autografa di Eduardo e Cristina. Le fonti utilizzate sono partiture di esecuzoni contemporanee, la riduzione per pianoforte edita da Ricordi negli anni 1860 e il libretto della prima rappresentazione. Il prof. Wiklund ha redatto la partitura moderna su computer.

La prima escuzione del secolo avverrà il 16 luglio 1997 nell'ambito del festival musicale estivo ROSSINI in Wildbad a Bad Wildbad nella regione settentrionale delle Foresta Nera (Schwarzwald).

Il festival ROSSINI in Wildbad giunge nel 1997 alla nona edizione, nella tradizionale località termale di Bad Wildbad, ove nel 1856 lo stesso Gioachino Rossini aveva soggiornato per una cura di sei settimane. Da alcuni anni Wildbad si impegna nella riscoperta di opere poco conosciute scritte da Gioachino Rossini. Il festival ha già presentato al suo pubblico melodrammi quali L'equivoco stravagante, Sigismondo e Aureliano in Palmira, azioni sceniche o cantate quali Edipo a Colono e Le nozze di Teti e di Peleo e infine lavori sacri come la Messa di Ravenna. La riesumazione di Eduardo e Cristina avviene quindi nell'ambito di un preciso programma e una coerente programmazione sull'arco di anni di attività.

Le rappresentazioni di Eduardo e Cristina sono previste nei seguenti giorni: 16, 19, 24 e 26 luglio 1997.
Indirizzo E-mail per ulteriori informazioni: josrossini@aol.com.

Prevendita dei biglietti:
    Reise- und Verkehrsbüro (RVW)
    König-Karl-Strasse 7
    D-75323 Bad Wildbad
    Tel 07081/10-284, Fax 07081/10-290.



La DRG prevede di pubblicare un numero speciale dedicato a Eduardo e Cristina nella propria collana Schriftenreihe, ove verranno trattati tutti gli aspetti dell'opera: composizione, creazione, storia esecutiva, analisi musicale, libretto ecc. Il volume sarà disponibile in tempo per la prima rappresentazione.

Inoltre il 19 luglio 1997 la DRG terrà in collaborazione con il festival ROSSINI in Wildbad un simposio sul tema «Eigenplagiat bei Rossini» (autoimprestiti nelle opere di Rossini), con particolare attenzione a Eduardo e Cristina. In appendice alla parte ufficiale si terrà un incontro informale fra soci e partecipanti interessati all'adesione. Maggiori dettagli verranno aggiunti in seguito su questa stessa pagina.

La realizzazione di un progetto dell'ampiezza dell'Eduardo richiede mezzi straordinari, che non potrebbero venire coperti con le semplici quote associative della DRG senza intaccare le risorse necessarie alle attività ordinarie. Per questo motivo la Deutsche Rossini Gesellschaft si appella perchè l'impegno venga sostenuto per mezzo di donazioni. Ogni sostenitore verrà nominato nel volume, inoltre i contributi di almeno 200 DM (o 100 DM per soci) daranno diritto ad un biglietto di ingresso alla prova generale, e da 600 DM (500 DM per i soci) anche ad un posto in categoria d'onore alla prima rappresentazione.



Eduardo e Cristina

Dramma per musica in due atti
di Giovanni Schmidt, Andrea Leone Tottola e Gherardo Bevilaqua Aldobrandini
Musica di Gioachino Rossini
(Venezia, Teatro San Benedetto, 24 aprile 1819)

Riassunto dell'opera

1. Atto

L'azione è ambientata alla Corte svedese di Stoccolma. Re Carlo (tenore) riceve il vittorioso Eduardo (contralto), pregandolo di esprimere un desiderio.
Prima che questi si decida a svelare la propria unione segreta, Carlo per celebrare il giorno solenne promette la mano di sua figlia Cristina (soprano) al principe scozzese Giacomo (basso). Cristina, disperata, si presenta al padre ed alla corte quando improvvisamente appare il suo figlio segreto, Gustavo (ruolo muto). La costernazione generale si accresce quando Eduardo ammette la propria paternità.

2. Atto

Gli sposi sono stati rinchiusi in prigione. Cristina rifiuta con orrore la protesta paterna, che vorrebbe far giustiziare Eduardo per rendere possibile il matrimonio promesso a Giacomo, che si è già dichiarato disposto ad adottare Gustavo.
Eduardo viene liberato da Atlei (tenore) e dai suoi soldati, perchè li aiuti a respingere un improvviso attacco nemico. Eduardo libera Cristina e quindi sconfigge gli invasori, convincendo il re Carlo della propria lealtà e ottenendone il perdono.

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© DRG, 2 febbraio 1997