Atto secondo

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Camera.

Scena prima
Frontino e contadini.



N. 11 Introduzione
Coro
Perché sossopra, diteci un po’,
Nel bel dell’opra l’affare andò?
Lo sposo strepita; la signorina
Minaccia e fulmina rumor, rovina.
Se il matrimonio così principia
Chi sa qual termine aver potrà?

Frontino
Carini miei, la gelosia
Per simpatia tai così fa.

Coro
Eppur dicevano tal malattia
Ch’ebbe l’esilio dalla città.

Frontino
Vero verissimo ma qualche volta
La gente stolta sorprender fa.

Coro
Dice benissimo, ci ha presto sciolta
La nostra solita curiosità.
(Partono i contadini.)


Scena seconda
Rosalia e Frontino.

Recitativo
Frontino
Il progetto eseguiscasi,
Che meditando sto.

Rosalia
Frontino? Ebbene,
Che si pensa? Il padrone
Scacciò di casa Ermanno,
Il tuo raccomandato; e te ne stai
Qui colle mani in tasca, e nulla fai?

Frontino
Queste contrarietà metton più al punto
La nostra abilità: vedrai fra poco
Rompersi il matrimonio,
Partir lo sposo, ed altre cose belle.

Rosalia
Capace sei di tante bagatelle?

Frontino
Vedi qui questa lettera?
(cavandola di tasca)
Questa tutto farà.

Rosalia
Come? curiosa
Sono di saper la cosa.

Frontino
No: la vedrai col fatto.

Rosalia
Negar non so che tu non sia gran matto.


N. 12 Aria Frontino
Frontino
Vedrai fra poco nascere
Scompigli e precipizi;
Vedrai se questa lettera
Lo sposo partir fa.

C’è dentro un certo equivoco,
Un certo che di tragico,
Che può produrre nell’anima
D’un uom piuttosto semplice
Un dubbio che incredibile
Per tutti ognor sarà.

Recitativo
(vedendo a venir Buralicchio)
Ei vien da quella parte: eccoci, il fosso
Si cominci a scavar. Vedrai l’effetto
Se fia nuovo e stupendo.
(getta in terra la lettera)

Rosalia
Che diamine ingarbugli io non comprendo.

(Rosalia parte, e Frontino si mette in disparte dietro una porta.)



Scena terza
Buralicchio e Frontino da parte.



Buralicchio
Oh! posso dire alfine
Che ho una moglie intera al mio comando.
Il cacciar via di casa quel maestro
Era una cosa troppo necessaria:
Or la mia proprietà sarà plenaria.
Ma una lettera è qui...
(avvedendosi della lettera la prende)
Sarà cascata
A qualcuno di casa.

Frontino
(correndo affannato)
Oimè!.. Oimè!.. Signore,
Dite: avreste trovata
Per avventura in terra qualche lettera?

Buralicchio
Perché stai sì convulso? eccola.

Frontino
Oh stelle!
Datela per pietà... racchiuder deve
Un affar d’importanza.

Buralicchio
Che cosa è mai? mi metti in convulsione.
L’aprirò, cospettone.

Frontino
Ah no, non fate!
È diretta al padrone.

Buralicchio
Cosa m’importa.
Fra suocero e fra genero
Non vi sono segreti.

Frontino
Tutto è scoperto.

Buralicchio
Cosa?
(leggendo) „Amico Gambero...“

Frontino
Gamberotto dirà.

Buralicchio
„Giunge in coteste
Parti di minotauri...“

Frontino
Di militari.

Buralicchio
„Una colonna nobile...“

Frontino
Mobile.

Buralicchio
„Per sorprender
qualunque sia deserto...“

Frontino
Disertore.

Buralicchio
„Io ve lo avverto
Acciò mettiate in salsa...“

Frontino
In salvo.

Buralicchio
„Il vostro caro figlio Ernesto
Che da donna vestito
Finor sì bene avete custodito.“
Come? che sento! parla...

Frontino
Ma...

Buralicchio
Su via,
Di tacer ti prometto.

Frontino
Il mio padrone
Sapete che in Abruzzo nacque.

Buralicchio
Il so.

Frontino
Ove il fiero costume
Regnava anticamente
Di mutilare i teneri bambini
Per farli poi (oh desiderio strano!)
Da contralto cantar, o da soprano.

Buralicchio
Avanti.

Frontino
Gamberotto, uom miserabile
Com’era allora, Ernesto sottopose
A quella operazione;
Ma poi pensier cangiò,
Né più al teatro il figlio destinò.

Buralicchio
Pezzo di birbantaccio!
Vuole darmi per moglie un castrataccio!
Segui pur.

Frontino
In appresso il fe’ soldato.
Poi, ricco essendo, il fece
Dal corpo disertar, e sotto il nome
D’Ernestina, qual donna
Lasciò questi i calzon, prese la gonna.

Buralicchio
Vo’ mandare il tutto a foco, a sacco.

Frontino
Ahimè!.. ma la promessa
Che di tacer mi deste?

Buralicchio
Dunque...

Frontino
Parmi
Che meglio sia d’abbandonarla a un tratto
E non dir nulla. Ah! resterà di stucco.

Buralicchio
Va’ via.

Frontino
(Se l’ha bevuta il mamalucco.)
(parte)

Buralicchio
Corpo di Belzebù! se di sposarla
Avea la voglia pazza
Facevo in verità la bella razza.
(per partire, vede giungere Ernestina)


Scena quarta
Ernestina e detto.


Buralicchio
(Eccolo qui l’eunuco.)

Ernestina
Mia metà, ti perdono
Le scorse offese, e giacché Tito a un tempo
Ebbe di grande e di clemente il nome
Ernestina il suo esempio adesso imita:
Abbia ancor l’età nostra la sua Tita.

Buralicchio
(Ora lo prendo a schiaffi.)

Ernestina
(tenera)
Ma il ciglio volgi altrove,
Del mio tenero amor prefissa meta.

Buralicchio
Scusi, quest’oggi voglio far dieta.

Ernestina
Ti accosta qua:
Di mia sincera fé tenero pegno.

Buralicchio
Che dar ne puoi, se un pezzo sei di legno?

Ernestina
Ti vo’ cantare un’ariettina tenera.

Buralicchio
Per questo poi lo credo, e ci scommetto:
Puoi cantarmi al più al più qualche mottetto.
(Mi burla l’assassino...)

Ernestina
Ed orba ancora
De’ tuoi vezzi mi fai?
Caro, t’accosta a me: dimmi, cos’hai?


N. 13 Duetto Ernestina-Buralicchio
Vieni pur, a me t’accosta,
Qual condotta è questa nuova?
Darti vo’ novella prova
Della mia sincerità.

Buralicchio
Più lo guardo, più l’osservo,
Più l’eunuco in lui ravviso;
Femminin non è quel viso
Ha un tantin d’umanità.

Ernestina
Se non vieni verrò io...

Buralicchio
Non s’accosti al fianco mio!

Ernestina
Vorrei dirti: amato bene...

Buralicchio
Deh, risparmi le sue pene.

Ernestina
E perché? Saper si può?

Buralicchio
Perché... Perché... Te lo dirò.

Perché se fossi mia
Grande saria l’imbroglio,
Perché pavento un scoglio
Entrando in alto mar.

Ernestina
Frenetico delirio
D’un pensator pigmeo
Che vuol da cicisbeo
Catone diventar.

Buralicchio
Che pezzo magistrale!

Ernestina
Che pezzo d’animale!

Buralicchio
Guardate che bel viso!

Ernestina
Ecco il pastor d’Anfriso.

Buralicchio
Mi burli?

Ernestina
Mi deridi?
Se mi rammento d’esser villana,
T’aggiusto il viso ma come va.

Buralicchio
Se per un uomo io ti ravviso
T’aggiusto il viso ma come va.

Ernestina e Buralicchio
Se non parti ti scapiglio
Se non parti ti scompiglio
Faccio proprio un parapiglio
Su quel grugno ti dò un pugno
E t’aggiusto come va.
(Ernestina parte)



Scena quinta
Buralicchio solo.


Recitativo

Buralicchio
Che briccone! al vederlo
Sembra proprio una donna tale e quale.
Ma voglio vendicarmi.
Corro dal comandante
Della colonna mobile
Che qui alloggiato sta,
E lo vo’ accomodar come che va.
Di desertor si tratta.
Lo condurran fra poco in casa matta.
(parte)


Scena sesta
Ermanno e Gamberotto.


Ermanno

Ma signore, il cacciarmi
Di casa in questa guisa
Fa troppo disappunto al mio decoro
E a quel di vostra figlia.

Gamberotto
Ma da me che volete, se lo sposo
È per la gelosia tanto geloso?
Concertatevi seco, e se vi accorda
Il passaporto, io non mi oppongo un zero.

Ermanno
Possibile non è, né io lo spero.

Gamberotto
Già so che tutto il male
Consiste in voi nel perder la pensione.
Via vi vo’ contentar: voglio il salario
Pagarvi d’una settimana intera.
Ecco due paoli e mezzo, e andate via.
Dal dono impara il donator qual sia.

Ermanno
Questo è un avvilimento.

Gamberotto
Quando mia figlia poi sarà sposata,
Se volete rientrarvi nel servizio
Siete sempre il padrone:
Pagherovvi tre soldi ogni lezione.
(parte)


Scena settima
Ermanno solo.


N. 14 Recitativo e Aria Ermanno
Ermanno
E mi lascia così? Son disperato!
La ragion mi vacilla!
Ecco perduto tutto
Di tante cure il desiato frutto.
Restar?.. non mi convien. Partir?.. mel vieta
Quel l’ardor che mi accende.
Del mio crudele affanno
Quando sazio sarai, destin tiranno?

Sento da mille furie
Tutta agitarmi l’anima!
Cosa dovrà risolvere
Questo mio cor non sa.

Del mio rival felice
I giorni troncherei.
Ma la ragion mi dice
Che colpa, oh dio! non ha.

Qual gel sofr’io, qual palpito!
Quai veggio orrende larve!
Come in un tratto sparve
La mia felicità.
(parte)


Scena ottava
Ernestina e Rosalia escono dalla parte opposta a quella
per ov’è partito Ermanno, indi Ermanno.


Recitativo
Ernestina
Miralo, Rosalia, ei fugge: in volto
Come si legge la disperazion!
Fermalo; e lo conduci a me d’appresso.

Rosalia
Con tutto il mio piacer
La servo adesso.
(parte, indi ritorna con Ermanno)

Ernestina
Mi fa pietà! Conosco
De’ vezzi miei la forza convulsiva.
Se Giove mi vedesse
Quando vado in carrozza in vago arnese,
Trasformeriasi in un cavallo inglese.

Rosalia
(conducendo Ermanno)
Eccolo il moribondo.

Ernestina
Non fuggir pargoletto
Nell’arte di Cupido; ascolta prima
Quanto puoi, quanto vale
Il talento muliebre,
E poi inarca le ciglia e le palpebre.

Ermanno
Che mai potete dir! Come tranquilla
Render quest’alma mia?

Ernestina
Adesso,
(a Rosalia) porta due sedie, e via.


Scena nona
Ernestina ed Ermanno seduti, indi Gamberotto, Buralicchio e
Rosalia da parte, e finalmente un Capitano con soldati.


Ernestina
Tu m’ami dunque?

Ermanno
E il domandate?

Ernestina
E quale
Oggetto ha questo amor, bramo sentire.

Ermanno
D’essere corrisposto, oppur morire.

Ernestina
Morir? come? non sai,
Figliuolo di Sofia, che vuol dir morte?

Ermanno
Vuol dir finir le pene.
In altra guisa io noi saprei descrivere.

Ernestina
Sbagli. Morte vuol dir cessar di vivere.
Quanti fogli osservai!
Quanti volumi sviscerai! sudai,
Studiai, mi affaticai
Per superare ogni difficoltà,
Finché scoprii questa gran verità.

Ermanno
Mi deridete forse?

Ernestina
Oibò! non sono
Letterata grottesca.
Nacqui d’un altra pasta,
Son letterata seria, e tanto basta.

Ermanno
Dunque che far degg’io?

Ernestina
(con enfasi) Scusate, o Muse,
Se contro il voler vostro
Tutto quel che ho celato ora gli mostro.


N. 15 Quintetto Rosalia-Ernestina- Ermanno-Gamberotto-Buralicchio
Speme soave, ah, scenda
In te come un profluvio,
E immerso in un diluvio
Di gioia io ti vedrò.

Ermanno
Son legge i cenni tuoi,
Se tu lo vuoi vivrò.

Rosalia
Signo...

(Rosalia entra per avvertire Ernestina dell’arrivo di Gamberotto, che giunge con Buralicchio, ma Gamberotto le tura la bocca, e restano tutti in disparte ad osservare.)

Gamberotto
Sta zitta, bestia...
Come? Colui sta qua?
Ah! razza di pettegola!
Figlia chi sa di chi!

Buralicchio
Lasciateli, lasciateli
Facciano il loro comodo,
Per me son uom pacifico
Sul gusto di Parì.

Rosalia
La cosa si fa seria
Finisce male il dì.

Ermanno
Mi promettete amore?

Gamberotto
Amore!..

Buralicchio
Poverino!

Ernestina
Consiglierò il mio core.

Gamberotto
Il core!..

Buralicchio
Fa benino.

Gamberotto
(additando la testa di Buralicchio)
Che testa è questa o stelle!
Più dura non si da.

Buralicchio
Ma se son bagatelle
Non me n’importa un a.

Ermanno
Da quelle luci belle
Spero felicità.

Ernestina
Le dolci tue favelle
Mi destano pietà.

Rosalia
Parole sono quelle
Che sospettar fan già.

Gamberotto
(facendosi avanti)
Prole d’un padre equivoco
Nata fra zucche e cavoli,
I miei mandati ed ordini
Si eseguono così?

Ermanno, Ernestina, Rosalia,
Gamberotto e Buralicchio
Qual improvviso fulmine
Oh Ciel, m’incenerì!

Capitano e Coro di Soldati
(ad Ernestina)
Per ordine supremo
Con noi or marcerete.
Voi prigioniera siete,
Pensate ad ubbidir.

Buralicchio
(giubilando da sé)
(L’affare andò benissimo,
Or non v’è più che dir.)

Ernestina
(al Capitano)
Qual insulto. Perché mai?
Signor, in che mancai?

Coro
Non più: tutto saprai,
Per or pensa a venir.

Gamberotto, Buralicchio, Rosalia,
Ernestina e Ermanno
Questo colpo inaspettato
Non poteasi preveder.
Resta ognuno senza fiato
E che far non può saper.

Così ratto qualche volta
Dalle nubi il fulmin scende,
E i slanci non comprende
L’atterrito passaggier.
(Partono tutti, ed Ernestina fra i soldati.)


Scena decima
Frontino e Rosalia che ritorna.


Recitativo
Frontino
La padrona in arresto?

Rosalia
Sì, in arresto.

Frontino
La sarebbe pur bella
Che il signor Buralicchio,
Credendo alla fandonia che inventai,
L’avesse denunziata!
Oh, questa cosa non l’avrei pensata.

Rosalia
Perciò pria d’intraprender qualche affare
Bisogna preveder le conseguenze
Che derivar ne possono.

Frontino
Dico che un indovino
Preveder nol poteva niente affatto.

Rosalia
Pensa al rimedio, ora che il male è fatto.
(Partono)


Scena undicesima
Buralicchio, poi Gamberotto.


Buralicchio
Oh che bel colpo è questo! in capponara
Sta chiusa la pollastra;
Cosi s’ingrasserà, ma in conclusione
La credono gallina, ed è un cappone.

Gamberotto
Fermati turcimano... e tu permetti
Che la mia figlia vada
In arresto, e con tanta indifferenza
Vedi partir la sposa
Senza sentirne un’ombra di disgusto?

Buralicchio
La sposa... ah! ah! mi fate
Ridere più di quel che voi pensate.
Non sapete che io
La ripudio, la lascio e la divorzio!

Gamberotto
Perché?

Buralicchio
Perché di lei
Non so che cosa farne, padron mio.
Intendami chi può, che m’intend’io.

Gamberotto
Povera figlia mia! E hai tal coraggio?

Buralicchio
E che vuoi che ci faccia? Buon viaggio.

Gamberotto
Ah mascalzon!..

Buralicchio
(Ma che briccon! Vedete
Come la finge bene.)

Gamberotto
Il mio germoglio
Prigione? Astri bricconi
E lo soffrite? E ancor non fulminate
Cinque, o sei temporali
Contro il perfido autor di tanti mali?

N. 16 Aria Gamberotto
Il mio germe, che di Pallade
È il più ricco sublimato,
Soffrirà d’un astro ingrato
Cosi fiera crudeltà?

Numi rei senza coscienza
Questo oprar sì impertinente
Caro assai vi costerà.
Una satira pungente
La mia figlia vi farà.

Correrà la China e l’Asia,
Correrà la Tartaria;
La vezzosa figlia mia
Metteranno in libertà.
(Buraliccluo sbuffa dalle risa.)

No, non rider mamaluco,
Che per te sta riserbata
La più barbara sassata
Della mia paternità.

(parte)

Recitativo
Buralicchio
Se io non fossi certo
Della certezza di questo accidente
Crederei alle sue ciarle certamente.
(parte)



Antica prigione con finestroni altissimi da’ quali riceve lume.

Scena dodicesima
Ernestina, indi Ermanno.

Ernestina
In sì funesto e tenebroso loco
Sola rinchiusa, e senza libri, oh dio!
Cosa farò? Mi lasci,
Protettrice Minerva in questo stato...
Sapessi almen in che ho mancato.

Ermanno
(dall’alto di un finestrone, dal quale scende coll’aiuto di una fune, avendo sotto il braccio un involto di panni)
Ernestina? Ernestina?

Ernestina
Tu qui? come potesti?..

Ermanno
Tutto può amor.
(consegnando ad Ernestina l’involto)
Raccogli queste vesti.
Furtivo mi introdussi
Nella oscura prigion.

Ernestina
Ah! dal contento,
Amico, io quasi manco in tal momento!
(siede esaminando l’involto portato da Ermanno, che contiene un’uniforme, sino alla fine della cavatina di Ermanno)

Ermanno
Nella stanza ch’è sopra ove dimora
Del custode la moglie
T’abbiglierai con esse, e passeremo
Del castello le soglie: intanto avremo
Campo di esaminar d’onde deriva
Il cenno rio, che libertà ti toglie;
E poi, mia vita, e poi
Degno se pur ne son, premiar mi puoi.


N. 17 Cavatina Ermanno

D’un tenero ardore
Accetta le prove,
E lieto il mio core,
Mio bene, sarà.

(Ernestina si alza, ed Ermanno con essa; salgono sul finestrone per mezzo della stessa fune colla quale è disceso.)


Villaggio attiguo al castello con varie case dalle quali sortiranno vari soldati

Scena tredicesima
Ernestina vestita da militare, ed Ermanno.



N. 18 Scena e Rondò Ernestina
Ernestina
Il periglio passò; fra poco io sono
Alfine in libertà. Quanto mai devo
Al tuo coraggio, alla tua fé; mio caro!
Di vero amor novello esempio, e raro.

Se per te lieta ritorno
L’aure aperte a respirar,
Grata sempre a te d’intorno
Tu m’avrai, mio dolce amor.

Coro di Soldati
Allegri, o compagnoni,
Fra poco marceremo.
Le palle ed i cannoni
Andremo ad affrontar.
Beviamo, e la vittoria
Si corra ad affrettar.

Ernestina
Stimoli anch’io di gloria
Sento nel petto mio.
Dite come dich’io:
Viva la guerra e amor.

Coro
Bravo! ragazzo mio.
Viva la guerra e amor.

Ernestina
(Vicina al termine delle sue pene
Di gioia l’impeto più non sostiene
Quest’alma misera piena d’ardor.)

Coro
Che caro giovine pieno di spirito,
Oh come l’agita marziale ardor!
(Partono.)


Salone in casa di Gamberotto

Scena quattordicesima
Frontino e Buralicchio.

Recitativo
Frontino
Avete fatto male.

Buralicchio
Come male?

Frontino
A far la spia al comandante. Questa
È una vendetta indegna
D’un’alma generosa; se la gente
Saprà che voi soffiate così bene,
Vi aggiusterà ben bene un dì le rene.

Buralicchio
Mi aggiusti ciò che vuole.
Ma pigliarmi così per burattino
Non mi par una cosa
Che abbi della coscienza,
Della creanza e della convenienza.

Frontino
Vi consiglio a scappar, perché qui tutti
Si armano contro voi, e il maggior pezzo
Che resteravvi è il naso.

Buralicchio
Sarebbe veramente un brutto caso.

N. 19 Finale secondo
Scapperò: questo mi pare
Un bravissimo espediente.

Frontino
Io di scorta immantinente
Se volete vi farò.

Frontino e Buralicchio
Ma mi par vien gente,
Imbrogliato adesso sto.
(si nasconde)

Scena ultima
Gamberotto con villani armati di bastoni, poi Ermanno
ed Ernestina, indi tutti a suo tempo.

Gamberotto
(ai villani)
Giro a dritta, mi seguite.
Se troviam quello spione
Li vogliamo un po’ il giubbone
Per benino accomodar.

Coro
Ogni lato, ogni cantone,
Si signor, vogliam fiutar.
(Parte Gamberotto coi villani.)

Buralicchio
Oh cospetto! il fatto è serio
Tremo, aimè! Dallo spavento!

Ermanno
Vieni pur, qui sei sicura;
Caro bene, non tremar.

Ernestina
Ah! m’opprime lo spavento
Posso appena respirar!

Buralicchio
Cosa vedo! Voi siete uscita?

Ernestina
Sì, crudele, per tuo dispetto.

Ernestina ed Ermanno
Ed il dolce nostro affetto
Voi vedrete consolar.

Buralicchio
Se lo goda, se lo prenda,
Non mi oppongo in verità.
(Tornano i villani con Gamberotto.)

Coro
È già qui: or su quel dorso
Il bastone pioverà.
(minacciando Buralicchio)

Ernestina
Ah! fermate, che v’importa?
Purché vada via di qua.

Buralicchio
Leviamoci la benda,
Ché se non parlo schiatto.
(ad Ermanno)
La sposi, se la prenda,
Non me n’importa affatto,
Perché questa materia,
(accenna Ernestina)
Che voi chiamate femmina,
Amici cari, è un musico!

Tutti e Coro
Ah! ah! ah! ah! ah! ah!
Che bestia! oh dio! che bestia!
L’eguale non si dà!

Buralicchio
Frontino me l’ha detto.

Frontino
Frontino, si signore.

Ernestina
Frontino non sarà.

Gamberotto
Frontino traditore,
Perché tal novità?

Frontino
Per sciogliere quel nodo,
Per far legarne un altro,
Immaginai da scaltro
Questo ingegnoso error.

Ernestina
Come?

Ermanno
Perdona, cara,
Un temerario amore;
Indegno del tuo core,
Anima mia, non sono.
(a Gamberotto)
Chieggo da voi perdono
A un labbro mentitor.

Gamberotto
Sposala pur, figliuolo,
Il Ciel vi benedica.

Buralicchio
Ed io qui resto solo?

Gamberotto
Pazienza, caro amico.

Buralicchio
Non me n’importa un fico:
Degna di me non è.

Tutti
Che dolce momento, che giorno felice!
La gioia e il contento brillare ci fa.
L’equivoco è sciolto, ritorni la calma,
Amore d’ogn’alma trionfo sarà.




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© DRG, 13. November 2001